Pensiamo che i veri minimi non siano ancora stati toccati.
A seguito del violentissimo sell off, addirittura superiore a quello del 2008 , tentiamo di individuare i supporti ultimi prima di un ulteriore gravissimo crollo.
Essi sono 2727 per l’ S&P cioè ancora un 8% dai livelli di oggi e un 20% dai massimi. Questo livello, segnato graficamente, corrisponde anche al 38.2% di rintracciamento di Fibonacci nel lungo periodo.
Sotto c’è solo il 2600 e poi il vuoto assoluto fino a 2400, ma pensiamo non si spingerà fino a lì, salvo il protrarsi nel tempo di questa situazione.
DJ Eurostoxx punta a 3.200 dall’attuale 3230, sembrerebbe cioè quasi arrivato, ma in caso di rottura il prossimo step è 2.900. Ha perso in 12 giorni il 18%.
Dax a sua volta ha perso il 17% da 11.549 può scendere ancora fino a 11.263. Il Dax è l’indice, graficamente parlando messo peggio in assoluto e la contrazione del settore automotive lo colpirà in modo inesorabile.
Ftse Mib dai massimi di 25.513 è sceso fino a 20.638 e ha perso il 20%, in quanto teorico epicentro del Coronavirus. Sotto 20.800si arriverebbe a 19.537. Poi 19.080.
A 22.344 si è rotta la MM a 200 giorni che solitamente indica il supporto alla crescita. La rottura di 19.000 sarebbe catastrofica.
Il petrolio, solo oggi , ha perso l’8% ed è ora a 42.17, mentre scriviamo .
L’oro però non ha fatto un atteso exploit ed è a 1666, sempre vicino ai massimi, mentre il dollaro su euro è a 1.133 .
I peggiori in giornata : Prysmian – 7%, Eni -7%, Saipem -6.2%, Tenaris -5.75%, Atlantia -5,5%, Snam – 5,40%. In pratica petroliferi e utilities. Positivi e resistenti Nexi, Poste, Amplifon , proprio i tre titoli su cui puntare in caso di rialzo, ma non è adesso il momento.
Fiat ha rotto 11.35 che lo reggeva e ora ha ampio spazio di discesa . Unipol si trova 3.9 da 5.5 di massimo e ha perso il 30%.
Anche Intesa ha rotto i 2 euro. Generali ha rotto il supporto a 15.5 dai massimi a 19.5.perdendo il 20% .
Campari è sul supporto a 7.35. Anche Fineco è sul supporto a 8,5. Mentre BPER ha perso il 38% dai massimi.
Azimut da 25 a 16 perde il 36%. Amplifon il 24% , Mediobanca perde quasi il 35% da 11 a 7.2. Hera tiene e perde solo il 14% .
Ferragamo ha perso più del 60% dai suoi massimi a 30 euro toccando i 13 euro.
Mediaset ha rotto i due euro e si trova a 1.836. Tiene Recordati che perde solo il 10% da 42 a 38.
Anche Diasorin da 125 a 104. Nexi da 17 a 14 perde meno del 20% . La regina è però Enel che perde solo il 9%.
A picco Autogrill, Leonardo e Tod’s che hanno rotto tutti i supporti relativi di breve. Mentre tiene Inwit che perde solo un 10%. Male OVS che perde il 50%, Italgas si salva con un -12% e Exor perde un 18% .
A commento di tutto ciò si può solo sperare in una rapida regressione della pandemia o in una rapida scoperta del vaccino. I settori più colpiti sono le linee aeree, il turismo, l’automotive, la moda e i petroliferi e gli industriali. Danno un discreto segno di tenuta i titoli più difensivi come i farmaceutici.
Speriamo che la ripesa sia violenta quanto la discesa. Solo sconsigliamo vivamente i lettori dall’avventurarsi in “medie” di prezzo o in azzardati nuovi acquisti. I segnali sono ancora di cadute nel breve. La volatilità è troppo alta e, data la sua persistenza, rimarrà tale ancora almeno per 15 giorni.
Pensiamo che i veri minimi non siano ancora stati toccati.